Prima di vendere un appartamento a Roma, bisogna verificare che la documentazione urbanistica sia in regola.
Cosa significa?
Oltre alla licenza edilizia e/o concessione con cui è stato realizzato l’edificio, dovremo accertarci che lo stato di fatto dell’appartamento corrisponda alla piantina catastale depositata e che non siano state apportate modifiche soggette a sanatoria.
Questa norma è stata introdotta a luglio del 2010 e prevede che le compravendite immobiliari debbano contenere, a pena di nullità, oltre all’esatta identificazione catastale, anche la dichiarazione della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie.
Le modifiche interne più comuni che oggi troviamo realizzate negli appartamenti, sono:
abbattimento di tramezzi atti ad inglobare due ambienti (esempio ingresso e soggiorno);
realizzazione di un soppalco;
chiusura di un balcone;
divisione di una camera in due camerette;
spostamento della cucina in salone.
La maggior parte di questi interventi sono stati realizzati con l’ausilio di un professionista che ha disposto le modifiche rispettando le norme edilizie ed igienico sanitarie. Capita anche, però, che il proprietario abbia apportato delle modifiche interne “in economia” senza comunicare niente al comune e non tutti gli interventi realizzati possono essere sanati nel rispetto della normativa edilizia ed alle norme igienico sanitarie.
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