Vi sarà capitato di chiedervi come funzioni la vendita di un immobile ricevuto in eredità e cosa cambi. In realtà l'unica cosa “diversa”, rispetto ad una normale vendita di casa, è la documentazione da presentare che inevitabilmente è maggiore.
Prima di tutto bisogna presentare la dichiarazione di successione, un documento che notifica il trasferimento agli eredi ai fini fiscali ed è un elenco dei beni del defunto utilizzato per determinare l'ammontare delle tasse sull'eredità.
Altro documento da presentare è l'accettazione dell'eredità che può essere espressa o tacita. Con la prima si dichiara formalmente di accettare i beni, con la seconda non si ha un atto formale di accettazione ma si manifesta o deduce la volontà ad accettare tramite comportamenti.
Successivamente si dovrà presentare la trascrizione dell'accettazione dell'eredità che certifica, appunto, l'effettivo passaggio dei beni dal defunto agli eredi che (in questo caso) intendono vendere. La trascrizione può avvenire contestualmente al rogito fornendo l'atto di successione ed il certificato di morte.
Un'altra domanda lecita che tutti si pongono quando parliamo di una vendita di un immobile ricevuto in eredità riguarda le tempistiche per rendere valida la vendita.
- Se l'immobile ereditato è adibito a prima casa bisogna aspettare 5 anni prima di vendere. Nel caso in cui si volesse vendere prima di questo termine c'è l'obbligo di acquistare entro l'anno successivo un immobile da adibire a prima casa.
- Se si vuole vendere prima dei 10 anni bisogna accertarsi che non vi siano delle contestazioni in atto da parte degli eredi legittimari.
- È possibile vendere successivamente ai 10 anni solo se l'accettazione del'eredità è stata fatta entro questo termine.