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Il rione XVII, Sallustiano, si articola nella parte più a nord del colle Quirinale, il collis per eccellenza, in quella zona che, all’epoca di Augusto, era occupata dagli Horti Sallustiani, una delle più magnifiche ville della Roma Antica. Durante il sacco di Roma ad opera dei Visigoti di Alarico nel 410, la zona subì notevoli devastazioni: la distruzione degli Horti Sallustiani e degli acquedotti. La zona riprese lo sviluppo grossomodo nel ‘500: viene aperta la Via Pia (l’attuale Via Venti Settembre), e vengono ripristinati da Sisto V gli antichi acquedotti, con il nome di Acqua Felice, e nel 1608 il Cardinale Scipione Borghese farà costruire la Chiesa di Santa Maria della Vittoria, dove, alcuni anni dopo, Bernini scolpì la sua celebre Estasi di Santa Teresa. La zona, fino all’unità d’Italia, rimase prevalentemente composta da ville e vigne, ed all’epoca faceva parte del Rione Trevi. Tutto questo verde scomparve con l’inevitabile urbanizzazione della zona tra la strada Pia e la cinta muraria che seguitò alla breccia di Porta Pia e l’annessione di Roma al resto dell’Italia, il 20 settembre 1870. Attualmente l’unica zona di verde del rione si è conservata nell’area a ridosso delle mura compresa tra Porta Pia, via Augusto Valenziani e via Piave, ossia nel luogo in cui sorgeva la villa Cicciaporci Valenti Gonzaga, oggi conosciuta come villa Paolina da Paolina Bonaparte che vi abitò e sede dal 1951 dell’ambasciata di Francia, con ingresso in via Piave. Sallustiano può essere diviso in due zone, quella tra via Piave e via Piemonte-Via Salandra, con una discreta densità abitativa, e quella restante fino a via Bissolati, praticamente disabitata e con un’alta concentrazione di uffici e ministeri. Il suo centro è la tranquilla Piazza Sallustio, unica vera piazza del rione, dove ancora oggi si notano i resti degli Horti Sallustiani dai quali il rione ha preso il nome. CONFINI Mura aureliane fino a piazza Fiume (esclusa) con il quartiere Salario; via Calabria-via Boncompagni-via Lucullo-via Friuli con il rione Ludovisi; via Leonida Bissolati-largo Santa Susanna con Trevi e via XX Settembre fino a Porta Pia (esclusa) con il rione Castro Pretorio. Castro Pretorio Il Rione Castro Pretorio, deriva il suo nome dai “Castra Praetoria”, che in epoca romana, era la caserma del corpo speciale dei pretoriani romani. La caserma venne costruita nel 23 d.C. per volontà di Tiberio, il quale fece costruire a Roma degli alloggiamenti per accasermare le corti pretoriane, che prima di allora, senza una loro sede, erano disperse in vari quartieri. Parte del rione è occupata dai resti delle Terme di Diocleziano e da resti delle mura Serviane nei pressi della Stazione Termini e delle mura Aureliane. Dal Cinquecento fino all’avvento della ferrovia la zona venne caratterizzata dalla presenza di vaste, ricche ville. A Castro Pretorio si insediarono nel Seicento i gesuiti, reduci dalle missioni asiatiche, donde il nome di Macao conferito sia al Castro che alla zona limitrofa, rimasto in uso fino all’ultimo dopoguerra. Per una nuova urbanizzazione bisogna aspettare il XIX Secolo, quando Papa Pio IX fa costruire proprio in questa zona (sul luogo dell’attuale confine con il Rione Esquilino) la nuova Stazione di Roma, la Stazione Termini, ponendo la zona al centro di un nuovo sviluppo. La prosecuzione dello sviluppo urbanistico, però, sarà opera dei Piemontesi che qui, dopo l’Unità d’Italia, daranno inizio alla costruzione del nuovo Rione intorno alla nuova piazza Indipendenza. Tutte le zone di Roma sono abbastanza accessibili da Castro Pretorio, grazie alle vicine fermate della metropolitana ed autobus oltre alla vicinanza della stazione Termini. CONFINI piazza dell’Esquilino – via Cavour – piazza dei Cinquecento – piazza Indipendenza – viale Castro Pretorio – via Venti Settembre – via Quattro Fontane – via Agostino Depretis.


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